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154 | predica trigesimaquinta |
taraza, acciò che quando eliino so’ stati martoriati, almeno ellino abino qualche poco di luogo da potersi riposare1. Simile anco vi prego, che voi lo’ mandiate qualche panicello, qualche paio di mutande, qualche camicia, che so’ che voi ne sête fracide2: tante n’avete in casa che non ne fate nulla, e loro n’hanno necessità grandissima. Anco ho udito che vi sono di quelli che vi so’ per picola cosa: io ve gli voglio racomandare. Questa è delle sette òpare de la misericordia; e però aviatene misericordia e piatà. Così cotali volte mandar lo’ un poca di cucina, chi un poco di vino, chi una cosa e chi un’altra. Non voliate essere crudegli di loro: che se eglino hanno fatto niuno male, eglino ne patono ben la pena, e so’ bene gastigati a essere inserrati come e’ so’; e e’ se lo’ vuole pure avere compassione e averne misericordia. Iudicium enim sine misericordia illi, qui non fecit misericordiam3: — El giudicio senza misericordia sarà a colui, il quale non usa misericordia. — E perchè tutti aviamo bisogno de la misericordia di Dio, usiamo anco misericordia noi. Se voi ârete piatà di loro, voi lo’ mandarete qualche panicello, qualche poco di vestimento per ricuprirli: voi dovete credere che ellino non sono quine se non per miseria. Fate ch’e’ vi siano racomandati.
Non voglio che m’esca de la memoria che domenica che viene io vi vorrò dire una predicoza de la pace:
- ↑ Pietosa allusione ai patimenti cagionati dalia tortura. Non è poi chi ignori che in quei tempi al mantenimento de’ carcerati non provvedeva lo Stato; ma sibbene essi medesimi provvedevano con le sostanze proprie, potendo, o altrimenti con le elemosine lasciate da la pietà de’ viandanti, ed anche co’ mezzi somministrati da coloro stessi che ne avevano provocato la condanna. Di qui le grandi sofferenze de’ carcerati, e la compassione che per tempo destarono in ogni cuore umano e pietoso.
- ↑ Cioè, sazie.
- ↑ Epist. di san Giacomo apostolo, cap. secondo, vers. 13.