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robba lo’ capita ne le mani? Amate il bene comuno, e non fate centra a Dio.E peròdicoate: non pre- stare e non dare vigore a chi presta; e a te confessore dico: non gli asolvere, se non se ne rimane e non so- disfa di quello che e’ può. Doh, immè 1 Quando io penso a le cose ch’io odo che si fanno fra voi, tanto credo che voi potiate cain- pare dal giudicio di Dio, quanto io potrei vivere senza mangiare. Quanti séte che avete consentito contro al co- mandamento di Dio, e sapete in che pregio è salito chi ha consigliato e aitato che 1* usuraio presti! Non vale f suo testimonio? E’non può avere uffizio di Comuno, ed è scomunicato da Dio e da la santa Chiesa. Oimmè, oini- mèo ^! Doh, donne, piagnete con meco! Oimmè, quanti scomunicati avete voi in questa vobtra città! Pure del fatto dei Munisteri quanti ce n’ha ®! 0 genti indiavolate, che avete tolte le cose sagrate a Dio, e fattoli tanto ol- traggio, e postoli le corna! Oimmè, oimmè, ch’io ho sentito che mai non si fece peggio che ora 1 I figliuoli, i figliuoli, i figliuoli; oimmè, i figliuoli gridano vendetta del padre e de la madre loro propia inverso Idio! Oim- mè, che ho io udito! 0 non pensi tu omo, chi pigliasse la tua donna e usasse con lei, quanto grande peccato sarebbe, e quanta onta e vergogna tua sarebbe? Non- considari tu che la monaca è sposa di Dio? Còme ha tu tanto ardire, che tu li facci tanto oltraggio? 0 tt che dài licenzia che vi si possa andare, che forse se’ ca gione di quello pecato, anco tu arai la parte tua del giit » Prolungato per maggior efficacia il suono ctelP ultima vocale. 2 Cioè di scomunicati, per avere infrante le leggi ecclesiastiche chif governavano i Monasteri.