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fra’ quali tu vi vedi questo: — Non furaberis ^: — Non furarai? — El prestare a usura che credi che sia? E furto e anco peggio. Se elli non te l’avesse comandato, del prestare forse ch’io direi altro ch’io non dico. Dice colui: — Oh, io lasso ^ poi, che elli si dia. per li pòvari, quando io morrò, o per maritare fanciulle, o fare chiese o spedali, o altre opere piatose a gloria di Dio! — E io ti dico che come tu consenti di prestare a usura, subito hai fatto contra al comanda- mento di Dio. Idio te V ha negato, e però ti dico che per ninno modo puoi prestare a usura, e tu non li debbi dare nè consiglio nè vigore, nè con parole nè con fatti, che mai sì presti. Se tu dicesse: — Oh, e’ non si può fare di meno che non sia chi sovenga i pòvari 1 Se non si fa cosi, non ci è altro modo. — Sai che tu fai, se tu dici — e’ non si può fare altro? — Tu dai contra a Domenedìo, el quale ha ordinato ogni cosa del mondo per aiuto dell’ uomo; al quale ha comandato che tu non presti.Etudici:—ionon possofaredi meno!— Viene a dire: Idio m’ ha comandato quello che io non posso fare. Oimmè, non fare, non prestare, e non con- sentire che mai ninno presti! Non ti lassare acciecare a’ detti di persona. Se ti fusse detto: — Oh, questo è ’ bene de’ pòvari! Elìi è utile per molti bisognosi, che stentarebbero, se no]i ci fusse chi prestasse; — non fare, ’ dico; non consentire col tuo lupino, se mai tu ti truovi a rèndarlo. 0 vuoi che tu sìa de’ Signori, o che tu sia p per ninno modo che a te apartenga, mai non consentire nè dare aiuto che si presti. Quia non sunt facienda maia,^ ut inde veniant alia bona: — Non consentire che mai si 1 Nonfurtitm facies, dice r|Esodo al cap. venti, vers. 14. ® Meglio negli altri Codd., io lassarò. Ni 0