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predica trigesimaquinta 147


la Chiesa, dico che tutti chi ci è impacciato, è scomunicato de la magiore scomunicazione. Noli mictere falcem in messe allena: — Non méttare la tua falce ne le biade altrui. — O cittadino, hâmi inteso? Or io mi scarico me, che so’ tenuto a dirtelo: se niuno è caricato, il consiglio che si scarichi. Se ci è di quelli che questo abbino fatto, cerchi di trarsi adietro e di non farlo più; e ripara ora che se’ vivo: non aspettare il pònto de la morte, chè forse vi se’ presso e nol sai. E anco ti voglio agiógnere più: io non dico questo nè per odio nè per niuno modo di voler male a persona, e nol dico per nominare persona: dico solo il caso: se voi sête concorsi in questo, che il Giudeo per vostra cagione o per vostro aiuto presta a usura qui a Siena, colui che ha consentito col suo lupino, elli è corso in questa scomunicazione magiore1. Hâmi inteso? — Sì. —

Ora ti vo’ mostrare quello che ne seguita a tenere il Giudeo a casa vostra. Due cose ne seguita: primo, elli è guastamento de la vostra città, e secondo ci è la scomunicazione del papa, che non ti puoi salvare con essa.

Prima: perchè è guastamento de la vostra città2. Io ti domando prima prima, se tu credi ne la legge di Dio. — Sì. — Or ti dico che se tu ti parti da questa fede, tu se’ uno eretico. Idio ha comandato che non si presti a usura. O perchè l’ha vetato? Perchè elli ha veduto che egli è bene a non prestare. Non vedi tu come elli ci ha fatti cotanti comandamenti negativi,

  1. Senza l’approvaziooe de’ Consigli della repubblica non potevano gli Ebrei venire in Siena ad esercitarvi l’usura. Il Santo allude a qualche recente deliberazione di simil fatta. In Siena ne’ Consigli popolari le leggi si vincevano co’ lupini bianchi, respingevansi co’ neri; usanza che tuttora rimane.
  2. Il Cod. Pal., della tua città: il Cod. Sen. 6, de la vostra città.