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130 predica trigesimaquinta


Vediamo se elli disse de la città di Siena. O città viziosa, cerca ne lo Eclesiastico al viiij cap.: Ne respicias mulierem multivolam, ne forte incidas in laqueos illius: — Non mirare donna che non sia stabile e che non è tua, però che tu forse cadresti ne’ suoi lacciuoli. — E questo e gli altri vizi fanno muovare Idio a ira inverso di voi. Guai, guai a la città del sangue! Voglia Iddio che Siena non sia essa. Dice Osea nel iiij cap.: Sanguis sanguinem tetigit: — El sangue s’involle nel sangue. — Voi minate nel sangue per lo vostro mal fare e mal pensare l’uno contra all’altro. Credetemi che Iddio vi mandarà sterminio. Tu il vedi per alturità e anco il vedi co la ragione. O omini, se Dio vi benedica, e anco a voi donne, dico a tutti insieme, e sturatevi gli orechi e gli ochi; io dico gli ochi de lo intelletto e l’orechie del corpo. Doh, attendetemi parecchie parole con effetto1, e tenete a mente, giovani e vechi, omini e donne, fratelli e suore mie. Udiste mai che Siena stesse involta in tante lussurie e in tanti vizi e in tante richezze, con tanti ornamenti di vestiri, quanto ella sta oggi? Questo dimostra tutta la scorza de la vita carnale vostra. Io vi voglio mostrare che questa città è ornata de le più belle donne e più ornate, che luogo ch’io sappi. So’ di quelli e di quelle che adornano tanto le loro figliuole e le loro donne, che non hanno altrettanto in casa, quanto hanno in vestiri. E talvolta interviene questo solo per la mala usanza. Tale menarà la sua donna novella a casa sua, e se ella non ne va ornata con panni atrascinanti, con; ariento, con pietre preziose, con ghiandarelle, con ghirlande di seta, con perle e con cinquanta zacare2, tutte

  1. Lezione comune a tutti i Codd.
  2. Nei Codd. scritto, zachare e zachere: figuratamente per Taccolo, Bagattella.