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era viva, che non si vide di lei altro che cerniere. E come fa fatto di costoro, così si vorrebbe fare dove se ne trovasse niuna. E però vi voglio fare questa amonizione, e avisovi, che dove ne fnsse niuna, e qualunqve ne sa- pesse o conoscesse niuna in ninno lato, o dentro o fuore,, subito r acLisi a lo Inquisitore: o vuoi che sia ne la cit- tà o vuoi nel contado, acusala: ogni strega, ogni stre- gone, ogni maliardo o maliarda o incantatrici: fa’quello ch’io ti dico, acciò che tu non abbi a rendere ragione al dì del giudicio, avendo tu potuto fare stroppiare di- molto male, che si sarebbe stroppiato avendola acusata. Anco vi dico un’ altra cosa, che come ninno o niuna ne sarà acusata, se persona andarà per aitarla, a la sua casa sarà mandata la maladizione da Dio, e risentiras- sene sì ne la robba e sì nel corpo, e anco poi nell’ani- I ma. Doh, ditemi: parvi che abbi fatto tanto bene una persona che àrà fatti morire a’ suo’ dì in quel modo- XX o XXX fanciullini, quando poi elle so’ acusate a la- I Signoria, che voi T andiate aitare e pregare per loro? Se elli fusse locato a te, ch’ella ti avesse morto uno. de’ tuoi figliuoli, che te ne parrebbe? Pensa da te a un? altro! Pensa anco maggior fatto: non pensi tu che tali incantatrici, ogni volta che àranno fatto ninno incante- simo, hanno rinegato Iddio? Che peccato ti pare a rine- gare Iddio, eh? ^ Doh, sai che intervenne di questi in- cantatori, eh? Intriamo in pratica. Elli ^ fu a Roma uno famiglio d’ uno cardinale, el quale andando a Benivento di notte, vidde in sur una aia ballare molta gente, donne e fanciulli e giovani 1 Qui ha termine il cit. opuscolo Le streghe in Roma. 1 Questo che segue è il vigesimoterzo del Racc. di S Bernard.,, pagg* *. 58-59, edit. da F, Zamhrini.