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124 | predica trigesimaquinta |
ochi di tali femine so’ ingannati per la malizia loro e per lo essere quello ch’elle non so’. Oh, elli si vede questo visibilmente, parere delle cose che non so’, e rimangono gli ochi ingannati! Chè ho già âuto io trattato, che il diavolo può dimostrare che qui sia uno mare pieno di navi, e non sarà però vero. E per che modo i questo si ha di dimostrarlo? Dice che elli dimostrerà che così sia per li sviluppi dell’aria. Oh, se tu vuoi vedere che talvolta pare quello che non è, io so che io ho âuto già spechio, nel quale è parato a chi vi mira, che vi sieno due visi volti sotto sopra: questo pur non può essere vero. E con quello medesimo spechio avendotelo acostato un poco più a te, non se n’è veduto altro che uno, e quello col capo di sopra, come è vero. E acostandotelo un poco più, pareva che ’l viso fusse grandissimo, e’ peli che altri ha nel viso parevano grandissimi e grossi. E così ogni cosa parevano grandi: el naso e gli ochi e la boca. E di questo fare, che paia una per un’altra, donde è venuto? È venuto dal diavolo che n’è maestro, e dimostra lucciole per lanterne. Questo tale specchio ha âuto il suo petto a contrario degli altri spechi. Puossi fare? Sì, e vedi che rimane ingannati1 gli ochi nostri. E così dico che il diavolo inganna tali femine. Infine costei fu condennata al fuoco, e fu arsa, che non vi rimase di lei se non che la pólvare.
Anco ne fu presa un’altra che confessò d’aver fatte simili cose, e fu condennata pure al fuoco, e morì per altro modo costei; che quando si mise nel capanello2, non fu strozzata; anco vi fu messoli fuoco mentre che