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naso eili putivano per sì fatto modo, che ben parevano cose di diavolo, ^ come erano. E dicevano che con essi s’ugnevano, e così come erano ónte, lo’pareva èssare gatte, e non era vero; però che il corpo loro non si rimutava in altra forma, ma ben lo’ pareva a loro. Dice santo Agostino così; Non cadif scrupuìum facinoris, oculta qui manifeste non desinit obviare, E Alissandro ne la xxvj quistioue, V cap., Episcopi. Dicono che il diavolo può ingaunare queste femine, quando fanno tanto male, e così le inganna, che come so’ ónte, lo’ pare a loro medesime èssare diventate come I gatte, e par lo’ andare ne le case a quelli fanciullini, e 1 succhiar lo’il sangue e guastarli e disertarli, come mol- te volle s’ è veduto; e non è vero che elleno sieno loro, ma è il diavolo propio. Diciamolo che hiceva il dia- I volo di quello sangue? Vomicavaio, e ingannava coloro, e andava dimostrando lo’, che quelli fanciulli sarebbero stati morti di mala morte, o fatto qualche grandissimo male. Or mi di’; credi che ’l diavolo le sappi, quando èlli vuole ingannare altrui? Elli si dice che propiamen- te il diavolo va al fanciullo, e fa lui tutte queste cose ch’io dico, e talvolta lo stroppia per modo, che elli non è mai più libare Elli so’ stati già di quelli che hanno veduta la gatta quando va a fare queste cose; e tali so’ stati tanto preveduti, che hanno àuto qualche cosa in mano e arandellato a quella gatta, e talvolta l’hanno giònta. E di quelle so’ state, che hanno riceuta tal per- cossa, che hanno rotta la gamba. E a chi credi che sia rimasa la percossa? Pure a la femmina indiavolata, none al diavolo. E in questo modo l’uno inganna l’altro. Gli 1 Negli altri Codd., di diavoli. ^ 11 Cod. Pal.^ non è mai pià buono nè libero.