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predica trigesimaquinta | 119 |
vichio?1 Così saranno le vostre vigne: rimarrâno come uno ombracolo, che per le guerre non si saranno potute lavorare; e se pure saranno lavorate, vi sarà tolto il frutto. Le case vostre per li soldati rimarrâno senza palco, senza finestre, senza uscio: tale casa sarà meza cascata; quale sarà a terra uno palco, quale tutti. O come si chiamarà poi, quando sarà così guasta? Chiamarassi ombracolo. Doh, avete voi veduto quando elli si fa il capa— nello per li poponi, che sempre sta in ponto da potervi abitare dentro, mentre che vi so’ de’ poponi; ma poi quando i poponi so’ venuti meno, allora rimane come uno tegurio? Doh, cittadino, crede a chi ha veduto cogli ochi suoi,. Io mi so’ già ritrovato in luogo del mondo, che per le guerre che vi so’ state, ella2 è stata abando— nata, che non v’è rimaso se non tre o quatro frati; che v’abitano le bestie salvatiche, come se ine fusse statavi una selva; che prima era abitata da tante genti onorevoli, ora abitano le bestie salvatiche. Doh, immè, città di Siena, guarda, ben guarda! Hai mai udito quando la casa del tuo vicino arde, corre alla tua coll’aqua? O cittadini miei, non avete voi ochi? Se voi gli avete, apriteli un poco. O città di Siena, apre gli ochi, e ripara a quel che tu puoi ora, a ciò che tu non diventi come uno capanello o come uno ombracolo. Doh, io voglio che basti in quanto al primo peccato de la biastemmia. Come si chiama questa predica, o donne? Sapetelo? Questa si chiama la predica de la verità.
El sicondo peccato che discende da la superbia, si è il peccato de li incanti e de li indivinamenti, e per questo