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114 | predica trigesimaquinta |
e vituperio, come punì coloro al tempo dell’arca, che vi staranno dentro e non si potranno rilevare. L’avarizia sarà punita nello stremo dì del giudicio, quando farà ardere ogni cosa che è sotto al cielo.
Questi ch’io t’ho tochi, so’ stati giudicii di Dio generali: ora ti vo’ dire1 de’ particolari, e vòteli 2 mostrare, come per questi peccati vengono spesso guerre a’ popoli.
Prima, per umiliare la superbia manda guerra.
Per la lussuria manda pistolenzia.
Per gastigare l’avarizia manda la fame.
Udisti mai dire morte e pistolenzia e guerra? Inde è: detto: Pro multitudine peccatorum erit plaga eorum: — Per la multitudine de’ peccati Iddio manda le sue piaghe, cioè guerre, pistolenzie e mortalitè3, fame, scandali, tribulazioni, persecuzioni, disagi, e in molti modi gastiga i popoli co’ suoi giudicii. E perchè i pecati so’ sempre ne’ popoli, è comandato a noi predicatori per boca del Salmista a Ixvij salmi: Increpa feras arundinis, congregatio taurorum in vaccis populorum, ut excludant eos, qui probatis sunt argento: — Increpa, cioè, riprende fiera salvatica la canna vota, cioè la congregazione de’ tori ne le vache de’ popoli. — Sai chi so’ le vache de’ popoli? O donna, sâlo tu? Se nol sai, odelo e fa’ che tu il tenga a mente. È la donna in vescovado4, quando ella si fa vagheggiare; chè non vanno per altro in Chiesa, che per farsi vedere in torma: come le vache stanno in torma, loro! E però dice: — Grida alli indiavolati tori, che van-