Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
4 | predica trigesimaprima |
non si ha la perseveranzia. Qui perseveraverit: — Colui che perseveuarà, ârà la vittoria. — E pero vo’ dire così: — se tu frate Bernardino.... (io vo^ dire a me) se tu frate Bernardino vivi cento anni ancora, e facci sempre bene insino a la fine del tuo termine, e quando l’anima si parte dal corpo in su quel punto tu ti rompi, tu non hai fatto nulla. Io ti dico: se sempre tu ârai fatto bene, e in sul quel ponto tu hai uno pecato mortale e con esso muori, a casa calda te ne vai. In uno punto solo de la tua vita tu ti rompi, tu hai perduto tutto il tempo che tu hai fatto bene. — Or volta mano: poich’io ho detto a me, ora vo’ dire a voi: andarà ora a contrario. Se uno cittadino o altra persona che si sia, fa sempre mai male, mai non fa altro che pericoli quanti e’ ne può fare, dico che è più malagevole il tuo salvarti, che non è il mio. Attende bene. Se egli è pericolo a chi fa bene a potersi salvare, che pericolo debba essere di colui che non fa mai altro che male? E però dico così: che se gli Apostoli i quali fecero tanto bene tutta la vita loro, se a la fine eglino si fussero rotti, tutti sarebbero iti a casa del diavolo. Or pensa tu ora di chi mal vive, come e’ farà male!
Or io torno a casa. Dico che la vittoria è perseverante grazia, e non si contiene solo in abbandonare il male, ma ancora in fare il bene. Qui vicerit, dice Giovanni. E ’l Vangiolista dice: Qui autem perseveraverit usque in finem, salvus erit: — Colui che vinciarà il male e perseverarà in sino a la fine ne le virtù e farà bene, colui sarà salvo. — Doh, impara una figura che è al sesto cap. di Iosuè. Iosuè aveva posto il campo a Ierico, e avevalo assediato, e non potendolo avere, apparve uno angiolo a Iosuè in forma d’uno uomo con uno coltello in mano, e dissegli: — tu hai assediato Ierico: le