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predica trigesimaquinta | 111 |
mandò quella punizione corrispondente al pecato loro; chè mandò una piova tanto grande di broda,1 che fu universale a tutto il mondo, e solamente quatro anime di uomini e quatro anime di femine camparo: tutti gli altri moriro. Che dico io? Tutti gli animali moriro, tutti gli ucelli, tutti i pesci, tutte le ferucole, e ogni criatura picela e grande morì; salvo quelli che furono riservati per seme nell’arca per comandamento di Dio. Or vede ora tu se questa fu punizione! Chè salendo la puza del peccato a Dio tanto vituperoso, elli el volse punire tanto aspramente; e con tutto che egli gli facesse tutti morire, come io t’ho detto, egli disse queste parole: Poenitet me fecisse hominem:2 — Io mi pento d’avere fatto l’uomo. — Sai perchè egli disse questo? Quia omnìs caro corruperat viam suam:3 — Ogni cosa era stata corrotta e diviata da la volontà sua. — E perchè a lui dispiaceva che l’uomo li facesse centra, elli dimostrò di pentirsi d’averlo fatto; e però disse: poenitet; e disfecelo, e anegò ogni criatura. E in questo modo fu punito il pecato de la lussuria e broda: co la broda che elli mandò da cielo, punì quella che era in terra: broda con broda.
El terzo peccato che fa muovare Iddio a ira contra a’ popoli, si è il pecato de la avarizia; e questo pecato Iddio il punirà affatto il dì del giudicio. Questa punizione s’aspetta di fare a quel tempo. L’uomo si chiama el mondo piccolo, el quale mai non si sazia: io dico di chi non si sa regolare. E a l’ultimo dì Iddio dirà: — O uomo, che ami tu? — Potrà rispondere: — Io amo terra. — Ami tu terra? E tu terra ârai. — E quello