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110 | predica trigesimaquinta |
steza. Qui diletto, colà dispetto: qui amore, colà odio e rancore. Oh, io incomincio a méttare mano! E però, o tu che stai a udire, nota il mio dire: a me m’incresce che tu l’hai a notare. Io tel dico, ma non vorrei che elli ti tocasse, ma io mi dolgo che elli t’averranno come io te lo dico. Credemi, credemi, ch’io so ciò ch’io mi dico. Tu hai veduto il pecato de la superbia come Iddio l’ha punito: vediamo gli altri.
L’altro pecato per lo quale Iddio manda i giudici suoi nel mondo, si è il pecato de la lussuria. Questo peccato si fa in questo mondo: quello della superbia, che io t’ho detto, si fe’1 nell’altra vita. Sai quando si cominciò a cadere in questo pecato? Va’, legge nel Genesis, nel primo cap. Quando Iddio ebbe fatto Adamo e Eva, che lo’ disse Iddio? Disse lo’: Crescite et multiplicamini, et replete terram: — Crescete e multiplicate, e riempite la terra. — Sai tu la cagione, perchè fu fatto l’uomo? La cagione fu per riempire la glòria di vita eterna de li spiriti che furono cacciati in dannazione: e’ luoghi dove essi erano, si dovevano riempire; e però fece l’omo, e fece lo’ quello comandamento. Or come io t’ho dimostrato del pecato de la superbia la punizione, cosi ti vo’ dimòstrare la punizione del pecato de la lussuria: la pena corrispondente a la colpa.
Vediamo prima che cosa è lussuria. Lussuria è altro che broda? — No. — Adunque, io ti vo’ dimostrare; questo peccato essere stato punito da Dio molto duramente. Quando Iddio vidde i pecatori2 tanto multiplicati in questo peccato de la lussuria e broda, allora e elli