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steza. Qui diletto, colà dispetto: qui amore, colà odio e rancore. Oh, io incomincio a méttare mano! E però, o tu che stai a udire, nota il mio dire: a me m’incresce che tu r hai a notare. Io tei dico, ma non vorrei che elli ti tocasse, ma io mi dolgo che elli t’ averranno come io te lo dico. Credemi, credemi, eh’.io so ciò ch’io mi dico. Tu hai veduto il pecato de la superbia come Iddio r ha punito: vediamo gli altri. L* altro pecato per lo quale Iddio manda i giudici suoi nel mondo, si è il pecato de la lussuria. Questo peccato si fa in questo mondo: quello della superbia, che io t’ho detto, si fe’^ nell’altra vita. Sai quando si cominciò a cadere in questo pecato? Va’, legge nel Ge- nesis, nel primo cap. Quando Iddio ebbe fatto Adamo e Èva, che lo’ disse Iddio? Disse lo’: Crescite et multi- pìicamini^ et replete terram: — Crescete e multiplicate, e 1 riempite la terra. — Sai tu la cagione ^ perchè fu fatto r uomo? La cagione fu per riempire la glòria di vita; eterna de li spiriti che furono cacciati in dannazione: e’ luoghi dove essi erano, si dovevano riempire; e però |i fece Tiìomo, e fece lo’quello comandamento. Or come ji io t’ ho dimostrato del pecato de la superbia la puni- zione, cosi ti vo’ dimòstrare la punizione del pecato de ’ì la lussuria: la pena corrispondente a la colpa. 1 Vediamo prima che cosa è lussuria. Lussuria è altro! che broda? — No. — Adunque, io ti vo’ dimostrare; questo peccato essere stato punito da Dio molto dura- mente. Quando Iddio vidde i pecatori^ tanto multiplicati in questo peccato de la lussuria e broda, allora e elli 1 1 11 Cod, Pai., fu: ma il nostro Testo, si fa. Accogliemmo la lezione del Cod. Sen. 6. 2 II solo nostro Testo, i pecatL