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102 predica trigesimaquarta


ponessele una cosa grave adesso, e falla stare sotto a quello peso il quale è grave tanto, che ella non vi criepa e non si può mòvare, che si sta a quel modo, tanto che ella vi stenta, oh, quella è la morte cotidiana! Io temo tanto, io temo tanto che voi non facciate quella morte, che tutto me ne consumo, e del mio dolore ch’io ne porto, non posso fare ch’io non ve ne dimostri. Deh, pon mente a le mie parole. Deh, nota, nota, nota, nota, nota, e abine paura che non ti sia fatto così a te; che e’ non ti sia posto tanto peso adosso, che tu sia fatto stentare: che la tua robba vada male; e ’l corpo non vadi male, anco per non aver pazienzia l’uno coll’altro; la fama non vadi male, che ognuno lo’ dica: — a chi farà così, bene lo’ sta; — e che in fine l’anima vadi anco male; e peggio, che i diavoli se ne la portino là, dov’è il principio e ’l mezo e ’l fine d’ogni male. Se tu non ripari ora che tu puoi, elli t’averrà quello che dice Isaia al iij cap.: Exactores eius expoliaverunt eum1: — Coloro i quali so’ stati mandati, l’hanno spogliato. — Sai chi so’ costoro? Sono i messi che sono mandati a le case per pagare le preste e l’altre spese che si fanno, che pur di voi bisogna che rieschino; e spogliano le case di pannamenta, di letta e di ciò che vi truovano2. Se considari più oltre, expoliaverunt eum: — È l’hanno spogliato; — cioè chei birivieri pigliano talvolta il capo de la casa perchè paghi quello che gli è stato posto; e eli non potendo pagare, è messo in prigione, e ine stenta. Anco l’hanno spogliato i soldati che so’ entrati in casa loro, e hanno tolta la robba loro, che non

  1. Nella Vulgata, al vers. 12 del detto cap.: Populum meum exacto— res sui spoliaverunt.
  2. Il Cod. Pal., vi truovano dentro.