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predica trigesimaquarta | 101 |
se io ci mettesse mano come io, vi potrei dire ch’io vi farei sbalordire. Ma intende quello ch’io t’ho detto, che io te l’ho detto per modo che tu mi puoi intèndare, e guardati da’ giudici di Domenedio, e pregalo coll’orazioni tue acciò che tu scampi da quello che elli t’ha apparechiato, se tu non t’amendi. Sed ut cruciarent mensibus quinque; e non sarai martoriato nè fatto stentare. Amatevi insieme, tenetevi insieme. Se voi non vi tenete insieme, voi vedrete el mancamento del vostro stato in breve tempo. Questo amore, questa concordia è quella che v’ha fatti grandi e alti, con pace e tranquillità stati tanto tempo. Se voi non vi amarete insieme, voi trovarete che Idio vi mandarà de’ manigoldi suoi, che vi faranno sì suffilare l’orechie, che guai a tutti, e a grandi e a piedi e mezani, e donne e fanciulle: niuno sarà che non ne senta. Se voi non vi saprete règgiare fra voi, voi sarete retti da altri, e reggiaravvi con verga di ferro colui che volentieri vi sbudellarebbe se’ e’ potesse. O donne, io lo ’l dico a la prima: io non voglio stare a sognare e parlare sotto ombra: io te la canto. Sì, ci è elli anco peggio ch’io non dico; questa sarà un’aqua rosa, benchè ci sia pur di questa assai che dire! E ci è a dire de la siconda.
La siconda si è, che elli l’è fatto la comessione dei peggiori fare stentare. Et cruciatus eorum ut cruciatus scorpìi cum percutit hominem: — Che il cruciato e la pena che sarà data a li uomini, sia come pena de le ponture de li scarpioni. — Che pena sarà questa? Oh, io la ’ntendo bene, io! Come colui che dava a la moglie col sacco; che le dava con esso per farla morire. Sai che vuol dire? Vuol dire che lo’ vorrà far fare la morte cotidiana. Sai come è fatta la morte cotidiana? Oh, io te ne vo’ dare uno essempro. Se tu avesse una lucertola, e