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robba, subito e tu vieni al pecato de la superbia. Vedi colui che ha delli uffizi? — O io perchè no ne merito come colui? Sì bene ch’io ne voglio. — E come sei insino a qui, e tu vedi colui che ha l’uffizio che tu volevi tu, e non l’hai potuto avere, e subito tu cadi nel quinto vizio, cioè nell’ira, chè vedi che tu non te ne puoi aitare. Vedi colui alto quanto tu se’ tu o più, e tu gli porti odio, che volentieri faresti co le tue mani; e qui vieni a cascare, per non sapere guidare bene la tua robba, avendo la prosperità. Ma aspetta pure un poco. O dqnne, ditemi: se voi metteste la schiuma che voi cavate del pignatto [in un altro pignatto]1, e quello poneste al fuoco, come credete che ella fusse bella quella aqua? Ella sarà la più sozza brodata che voi vedeste mai. Peggio: se tu conducesse la schiuma, quando il pignatto bolle, nel luogo del bollore, tu vedreste la più brutta e la più sozza cosa che tu vedesse mai. Voglia Iddio che voi non lo proviate, e non avere voglia di vederlo! Pone mente a quello che ti vo’ dire. Vedi tu una terra la quale è vissuta uno tempo in agio, come è questa, e poi ha guerra? Oh, quante cose se le potrebbe mostrare, che n’è cagione! Le frappe, le giornee, le code, le corone, le ghiande, le listre, e’ vostri dondoli d’ariento, le cioppe che atrascinano l’ale de le maniche, le vostre pianelle, senza dimolte altre vanità. Che credete che si faccino di queste cose quando elli è guerra? Elle si vendono e dànnosi per ciò che se ne può avere, e hassene tanto poco, che quasi si gittano. Allora si schiuma el pignatto che bolle! Oimmè, queste delizie che voi avete, io temo, io temo che elle non vi costino anco care! O non vediamo noi, come voi non potete altro che

  1. Queste parole mancano ai Codd. senesi.