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64 predica decimaottava

dia. Vuoi vedere quanto Idio ha cara quest’anima? Vedi che elli discese1 di cielo in terra per la salute di quest’anima: elli patì caldo, freddo; elli per camini; elli fu odiato e perseguitato, fu voluto lapidare, precipitare; elli digiunò, elli sudò sangue, quando orò per questa anima; e in fine2 volse èssare tradito e passionato con tanto stento in sulla croce. Tutte queste cose fece e sofferse per l’amore della cura che aveva a quest’anima; e poi che l’ebbe aperta la via della salute per la morte sua, sai ch’elli chiamò Pietro, volendoli lassare la cura di questo suo tesoro, e disseti: Petre Simon Johannis, diligis me plus his3? — Pietro, amimi tu più che costoro? — E Pietro rispuose: Domine., tu scis quia amo te: — Signore, tu sai ch’io t’amo. — Allora Cristo gli disse: Pasce agnos meos: — Pasce i miei agnelli. — Anco la terza volta il dimandò: — Pietro, amimi? — Petre, amas me4? E questa terza volta non disse, plus his. Allora attristandosi Pietro, e ricordandosi di averlo negato tre volte, elli disse: Domine, tu omnia nôsti; tu scis quia amo te: — Signore, tu hai cognosciuto ogni cosa, e ch’io amo te. Allora Cristo gli disse: Pasce oves meas: — Pasci le pecore mie; — e non disse agnos meos, come aveva detto l’altre volte, a dinotare come elli doveva universalmente avere cura di tutte l’anime. E disse due volte delli agnelli, e una volta delle pecore, e vedi che il domandò in tutto tre volte, dimostrandoli che egli le doveva amare e pasciarle, prima col cuore, sicondo colle parole, terzo coi fatti.

  1. Negli altri Codd., scese.
  2. Il Cod. Pal. e il Cod. Sen. 6, dopo le parole per quest’anima, così leggono; Vedi che elli discese di cielo in terra, e in fine ec.
  3. Vangelo di S. Giovanni, cap. xxj, vers. 15.
  4. La Vulgata, loc. cit., vers. 17, dice: Simon Joannis, amas me?