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gli altri corrono per aitarlo, se ’l potessero aitare. Parlovi io scuro per modo che voi non m’intendiate? lo dico al sì sì, et al no no; e perchè io v’ho parlato stamane della giustizia in parte, anco ne credo toccare più largamente. Se uno si die aiutare il quale è nelle mani della Signo- ria, dico, se è innocente, aiutalo; e se credi che meriti la morte, fa’ la giustizia. E’ so’ di quelli che dicono: — 0 se uno è preso et è innocente, che bisogna che io vada aiutarlo? La ragione propria l’aita. * — E io dico: tu debbi andare, e aitarlo, e dimostrare come elli ha la ragione, per tutti i modi che tu puoi. E più dico che, essendo elli puro et innocente, potendolo tu aitare, e non lo aiti, tu fai peccato grandissimo. Altri so’che diranno d’uno che sia degno della morte: — Oh, elli si vuole aitare a campare, però che elli non è persona che se ne facci capo di volerlo aitare! Questa è ^ una grande crudeltà a non aitarlo! —Non dico così io: anco ti dico che s’elli me- rita la morte, lassa fare la giustizia, che è cosa santa e buona, et è una delle principali cose che fa mantenere la città in buono stato. Doli! io ti voglio insegnare stamane sette amori che si debbono avere con cura: Primo, amore naturale. Sicondo, amore spirituale. Terzo, amore di cura temporale. Quarto, amore curante. Quinto, amore dolente. Sesto, amore godente. Settimo, amore compaziente. Primo amore si è il naturale, come è l’amore dei

  • Gli altri Godei., V aitifarà,

2 II Cod, Pai. e il Cod. Sen. 6, sarebbe.