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diligit iniquitatem ^ odit animam suam’/ — Colui che ama e fa iniquità, odia l’anima sua; — non s’ ama sè mede- simo; e colui che pospone l’anima sua a Dio, che prima vuole morire che offendere a Dio. Regola generale: ogni volta che tu ami più l’anima tua che Idio, ogni volta pecchi mortalmente. Ya’, leggi Angustino alla settima distinzione, cap. kominis: questa è la sostanzia. Dice che chi ama più V anima sua che Idio, costui sta in pec- cato mortale; cioè chi ama più di campare T anima che fare la volontà di Dio, costui sta sempre in peccato mortale. Pone mente come tu ami te, sicui te ipsum: noi ci amiamo noi medesimi col cuore et anco colle parole et anco coll’òpare. E con questo ordine noi doviamo amare il prossimo, col cuore, colle parole e colP òpare. Io ti metto insomma in tre modi, che ognuno richieda- rebbe tre prediche, e anco non sarebbe detto a pieno. E poi che noi mettiamo in una predica,^ e il tempo ci fugge che V aviamo breve, noi aviamo molto che fare. Non ci bisogna andare in maremma a pigliare uòpara. Ricordovi a chi ha fanciulle a maritare, che le meniate^ domane alla predica, però ch’ io predicarò come la donna si die amare col marito, e così il marito colla donna: anco come si die amare l’uno cittadino coll’altro, e com- pagnia con compagnia, e amico con amico, e amica con amica. E vedremo la vera amicizia com’ ella è fatta. — A casa. Dico che stamane noi vedremo tre amori: Primo amore, cordiale; il quale àrà con seco sette amori variati in sette modi. ’ Salmo X, vers. 6. Cioè, motfciamo tutta questa materia iu ima predica. 3 Oli altri Code!. Sen., che le meni: \}Cod. Pal.^ a portarle.