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starà a le finestre, non le vagillarà il capo ora a una cosa e ora a un’ altra. Oh, egli è sì utile cosa l’eserci- zio! Sai che ne riesce a fare? Ch’ ella facci ciò che ti bisogna per casa. Tre cose ne seguitano tutte utili e buone: prima, n’esce il dilettevole; sicondo, n’esce l’one- sto, e terzo, n’ esce l’utile. Prima, il dilettevole. Oh, e’ non si potrebbe vivere senza il diletto! Lo studiente non potrebbe mai studiare nè imparare nulla, se elli non avesse il diletto del libro; nè il predicatore non predicarebbe mai bene, s’egli non avesse il diletto del dire. El prete non direbbe bene la messa, se elli non avesse il diletto; el confessore non saprebbe mai confesssare, se elli non avesse il diletto nel confessare e studiarvi dentro. Simile, el lavoratore che lavora la vigna, non lavorarebbe bene la vigna, se egli non v’ avesse il diletto; e quanto più vi si dilettano, meglio si fa la cosa ch’ altro fa, infino al vivare. Quanto più ti diletti di vivare, meglio vivi. E però dico, che se tu fai che la tua figliuola piglia l’esercizio di casa, non verrà a molti vizi, come se ella si stesse senza fare nulla: non sarà smemorata nè impazata. Così ti dico per contrario: se ella non àrà amore a le cose di casa, tu la vedrai impazzata e smemorata, e durassi in tutte le vanità *, in lisciarsi, in imbrattarsi, in iscorticarsi e pet- tinarsi per piacere al suo smemorato e impazato, e mai non la farai stare dentro in casa con onestà, ma sempre usciaiuola e finestraiuola. Sicondo, e’ c’ è anco P onesto. Sònci di quelle che sieno buone massaie? — Sì, e’ ce n’ è. — Vuoi te le insegni a cognoscere? Tutte so’ buone massaie coloro che non si curano di queste vanità: chi va dietro a le 1 II Cod. Pal.^ in tutto alla vanità.