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la mia virginità. Una volta io l’ho data a Dio, e sempre per lui la voglio riserbare; chè noi voglio par- tiirire, nè esser madre in tal modo a nulla. — Quanto stavano bene a ragionare questi due insieme, V Angiolo e Maria! 0 vergini, sappiate che mentre che voi mante- nete la verginità, sempre séte acompagnate dalli angioli. Non è così colei ch’ è maritata ed è congiònta a matri- monio. Doh, io vorrei dilatare ne la verginità; ma io non posso, perchè il tempo non mi basta. Io ne credevo bene dire a la larga; non ho potuto. Dico che la maritata non è così acompagnata da l’angiolo, come colei ch’ è vergine. Colei che è stata maritata, talvolta fa de’ figliuoli ni diavolo per consentire al pecato de la lussuria; e in- terviene anco talvolta peggio, chè eliino so’ cagione di farti perdere l’anima, e anco la perdaranno loro; chè talvolta tu li biastemmi e maladici cento volte il dì. Questo non interviene così a la vergine. Se tu fai dei figliuoli col tuo corpo con pecato, e ella ne fa co lo spirito senza pecato, non sai tu die ’l merito della ver- gine si dice essere cento, e ’l merito de la maritata trenta, e quello de la vedova sessanta? * Vedi quanto avanza la vergine gli altri gradi! 0 vergini, sappiatevi mantenere: fuggite, fuggite el viso dell’uomo. E hàne otto. A l’altre quatro brevi brevi, e faremo fine. La prima delle altre quatro compagne de la Vergine Maria si fu madonna Ubidienzia. Costei avendo inteso le parole dell’Angiolo, che le pareva che s’ acordasse come essa voleva lei, cioè che sempre la verginità sua fusse preservata, disse a Maria: — dilibera di rimanere con- 1 Segue nel Cod. Pai. questo passo; Matteo, capo tredicesimo: et dahant frttctum aliud centesimum, aliud sexagesimiim, aliud tri- gesimum.