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nata, e ciò ch’ella faceva, faceva con tanto amore e con tanto ordine, che mentre ch’ella mangiava, mangiava a ordine, eziandio infino al dormire: ogni cosa faceva al tempo ordinato. Impara, o fanciulla, che quello che tu hai a fare, tu il facci con ordine e con amore. Se tu hai a filare o a cucire o a spazare o a rigovernare la massarizia di casa, o ciò che tu hai a fare, fallo con diligenzia. Impara da Maria. Così fece ella quando l’Angiolo le disse: Ecce concipies in utero, et paries et vocabis nomen eius Iesum: hic erit magnus, et filius Altissimi vocabitur, et dahit illi Deus sedem David patris eius; et regnabit in domo Iacob in aeternum, et regni eius non erit finis.1 Ella disse all’Angiolo: Quomodo fiet istud?2 — O come potrà egli essere questo fatto?3 Io il voglio sapere prima ch’io ti risponda. — Questa diligenzia è un’ottima cosa. Inde hai ne lo Ecclesiastico: Mulier diligens ipsa laudabitur:4 — La donna ch’ârà in se la diligenzia in quello ch’ella âra a fare, sarà lodata; — e così per opposito, se non ârà diligenzia in quello che s’appartiene a lei, oh quanto le starà male! Doh, pensa quando tu omo darai moglie al tuo figliuolo, e daràgli una che non saprà cucire uno pònto, nè tenere l’aco in mano, non pure ricucire un poco la calza del marito, quando ella sarà sdrucita nel calcagno, nè non saprà fare nulla per casa. Sarà stata allevata come monna Agiata: non saprà fare niuna cosa, se non cose di vanità. Arà una bella virtù, chè sarà una bella ballarina e bella cantarina; e

  1. Vangelo di san Luca, cap. primo, vers. 31-33.
  2. Ivi, vers. 34.
  3. Il Cod. Pal. dice così: O come potrà egli essere questo? Come andarà questo fatto?
  4. Correggasi, nei Proverbi, cap. xxxj, vers. 30, e si legga così: Mulier timens Dominum ipsa laudabitur.