Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/450

442 predica trigesima


vergognoso che vedesse mai più in Annunziata. Vedi ch’ella non mira l’Angiolo; anco sta con uno atto quasi pauroso. Ella sapeva bene ch’elli era Angiolo: che bisognava ch’ella si turbasse? Che arebbe fatto se fusse stato uno uomo! Pigliane essemplo, fanciulla, di quello che tu debbi fare tu. Non parlare mai a uomo, che non vi sia tuo padre o tua madre presente. E tu, uomo, fai che tu pensi nell’onore de la tua figliuola: ripara che scandalo non ti ne segua. Hai ne lo Ecclesiastico: Vir sapiens in omnibus trepidavit:1 — l’uomo savio in ogni cosa ch’egli ha a fare, triema per paura che non li venga mal fatta. — Leva via le cagioni dove tu vedi i pericoli: fa’ che mai elleno2 non abbino modo di parlare a uomo, e che mai non si dimestichino con niuno. Vedi nei libro secondo de’ Re, a cap. xiij, di Thamar, che si stava in casa col suo proprio fratello dimestica e baldanzosa, e tanto andò la cosa per lo troppo3 praticare con lei, che egli se ne innamorò. Fra ch’ella era bella e la dimestichezza grande e gli attarelli assai e la gioventù, ella andò come ella andò. Doh, crede a chi ne sa più di voi. Guarda, ben guarda, guarda! Ove sête voi che lassate dormirete vostre figliuole co’ loro propri! fratelli? Eimmè, voi non pensate a quello che potrebbe intervenire! Maggior fatti si so’ veduti! O che il padre e la madre lo’ vuole tanto bene, che non può credere che si possi fare mal niuno? E io ti dico eziandio, tu padre non dormire in uno letto con loro, non che i garzoni4 che non hanno

  1. Cap. xviij, vers. 27; ma nella Volgata dice: Homo sapiens in ombus metuet.
  2. Le fanciulle, o figlie; essendo queste parole dirette al padre.
  3. Il Cod. Sen. 6, per lo tanto.
  4. Qui col significato di giovani.