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da r alegrezza, chè comunemente le fanciulle voe:liono esser lodate de la bellezza. E come V ha parlato così un poco, ch’ elle si so’ dimesticate di favellare, e ella le comincia a dire l’ambasciata, e prima vuole esser pagata o d’arieuto rotto o di carne salata o di salsiccie odi farina o di vino 0 d’olio o di pane. Mai non si sogliono partire, se non hanno qualche cosa: sempre s’ ingegnando di furare. E poi le comincia a dire: — io t’ ho recata una buona novella: egli è uno che ti vuole il maggior bene del mondo, di buono amore. — E sempre v’ atacano el buo- no amore. Sai che se lo’ converrebbe fare a queste co- tali? Come alcuna altra fece, che come una le cominciò a favellare di queste cose, ella le die’ una carica di ba- stonate. Un’ altra fu che quando una l’aveva favellato, e la fiinciulla chiamò una brigata di fanciulli e disse lo’: — andate a casa de la tale con questo fastello de la paglia e mettetelo nell’uscio. — E de’lo’uno fastello di paglia, e così fu fatto, e arsele la casa. 0 fanciulla, fa’ che tu oda ’: mai non stare a udire tali genti, nè an- co non star mai a udire niuno giovano di quelli che talvolta dicono: —ioti vorrìa dire quatro parole per tuo onore, e so’ di bisogno. — Non lo stare mai a udire. Credete ch’io non le sappi queste cotali cose? Sì, io so ciò che Berta filò. Io mi so’ già ritrovato in lato, che sono stati di quelli c’hanno detto: — se io le posso favella- re, oh, se io le posso tocare la mano, io farò tanto che ella m’aprirà! — E so che dicono il vero: el modo non tei dirò io, ch’ io non voglio che tu lo ’mpari da me; chè ci so di quelli che ’l farebbero, se eglino el sapes- sero; e sònne state le centinaia che ne sono state vitu-

  • Cioè, fa’che tu oda questi esempi, oppure i buoni consigli che io

ti do.