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412 predica vigesimanona


molto men male che in chiesa, poichè così volete fare; chè mi tengo questa uppinione, che voi fate peggio in chiesa, che non sì fa nel pubblico luogo. Che non basta che la Vergine Maria ci si fa r.....; che anco la madre de la fancìulla ruffiana la sua propria figliuola, menandola in Chiesa a farla vagheggiare, e falla stare a sedere su per le banche, e lo smemorato1 sta colà a bôca aperta, mirando ogni attarello che si fa. Doh, Iddio, e perchè non vieni tu un’altra volta, come tu facesti quando tu cacciasti del tempio coloro che non l’onoravano come dovevano, che tu cacciasti costoro svergogniati e vituperati? Ehi, vergognatevene, vituperati, vergognatevene! Colui dice: — oh, ella è divota di andare a la chiesa! — Sie, sie2, pârti che ella sia divota, quando tu la vedi stare a quel modo, facendo tanti atti a lo smemorato? Sappi che tu ne sarai malcontenta, e mai non ne sarai consolata. E colui va dicendo: — io me ne so’ innamorato in chiesa! — Doh, se io ci avesse a stare, io farei uno dì una pazia per amore di Iesu Cristo e per amore3 de la santa Chiesa; chè lassarci sì fatta ricordanza dì me, che vi ricordareste sempre mai di me! Or basta, basta: a casa.

Dico che con tutto che Maria t’abbi levata la tua vergogna, non ti levare in superbia però; ma più tosto ti dico che tu stia col capo basso e umile: [per la umilità sua fusti mondo da quella vergogna: però sempre umile4]; e in chiesa fa’ che tu il porti turato e basso; chè in tal luogo debbi stare con più onestà che in nissun

  1. Cioè, il vagheggino; nel qual significato il Santo usa spesse volte questa parola.
  2. Modo popolare e comunissimo, in vece di, sì, sì.
  3. Il Cod. Pal. dice, per lo onore.
  4. Cioè, sii sempre umile. Mancano al solo nostro Cod. le parole che si vedono chiuse da parentesi.