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394 predica vigesimanona


campò co la povertà sua; da’ guai del dimonio campò co la santità e umilità sua. Prima, de la sua virginità: Virgo virginum praeclara. Essendo sola vergine pura, senza alcuna macola, e piacendo a Dio per la tanta purità sua, esso mandò l’Angiolo suo, ponendoli l’ambasciata, e lui tutt’ubidiente discese a lei, e anonziandole le parole di Dio e dimostrandole: Ecce virgo, concipies et paries filium1: — Tu conceparai e parturirai uno figliuolo. — E essa per la purità la quale essa aveva concetta di mai non volere consentire a uomo, disse: Quomodo fiet istud quoniam virum non cognosco?2 — Come può esser questo, però che nell’ animo mio io ho fermo di mai non volere consentire a uomo in atto carnale? Sai che io non voglio essere madre di Dio in questo modo: a nulla non consentirò mai. Io cognosco bene che Iddio è potente e sapiente e clemente: altra via potrà tenere, se esso vorrà ch’io sia sua madre. A questo modo non voglio io consentire. — E per la fermezza che in lei si vidde, essa vinse principalmente la carne co la verginità sua. Anco vinse il mondo co la povertà sua, però che di lei si dice che ella era tanto povera, che ella viveva di sua fatiga. Vuoi comprendere se ella era póvaretta? Elli si dice che quando ella s’andò a fare scrivare3, al modo che l’usanza loro era, col suo figliuolo Iesu, che ella non aveva nè fasce nè pezze per lui; ma in cambio di ciò ella tolse un poco di lembo4 de’ panni suoi proprii, e per pezza lina tolse uno viletto, e con uno altro viletto

  1. Vangelo di s. Luca cap. primo, vers. 31; e comincia: Ecce concipies in utero ec.
  2. Ivi, vers. 34.
  3. Il Cod. Sen. 6, a farsi iscrivere.
  4. Nel Cod. Pal., un lembo.