Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/40

32 predica decimasettima


j)enitenzia, e non te lo iinpiito già in peccato: anco ti dico che tu facci valentemente nel modo che tu hai fatto, e non t’incresca se non di quelle che rimangano. — E partita costei, v’andò poi il lupo, e disse: — signor mio, io so’andato talvolta a torno alla mandria delle pecore, vedendo com’ella sta. Tu sai che la rete è alta intorno intorno, e io ho posto mente il luogo dove e più agevolmente io possa entrare; e come io ho trovato il luogo, e io so’ andato per un legno, che io pensi che sia grave quant’una pecora, e provo come io possa entrare e uscire con esso: e questo fo per non èssare sopraggionto da’ cani. E come io ho fatto questo, e io entro dentro, piano quanto io ho potuto, col peso del bastone; e subito ho ammazzate più pecore ch’io non ho avuto bisogno, e sommene venuto cor una in collo. — Dice il leone: — O questa è l’altra coscienzia sottile! Sai che ti rispondo? Non te ne far mai coscienzia di tali cose; va e fa’ gagliardamente da ora in là, senza pensiero niuno di me. — E cosi partito il lupo, v’andò la pecora; e andò col capo basso, dicendo: — be, be. — Dice il leone: — che hai fatto, madonna ipocrita? — Ella risponde: — missere, io so’ talvolta passata per le vie, al lato dove so’ seminate le biade, e so’ talvolta salita alla macchia, e vedendo quell’erbuccine verdi e tenaruccie, io n’ho tolti cotali bocconcelli: non l’ho già cavate, ma holle svettate di sopra, sopra quello tenaruccio. — Allora dice il lione: — o maladetta ladra, ladra traditrice, sicchè tu hai fatto cotanto male! E vai dicendo sempre be, be, e rubbi in sulla strada! O maladetta ladra, quanto male hai fatto! Oltre: datele di molte bastonate; tanto ne le date, che voi la rompiate tutta quanta, e fate che voi la teniate tre dì senza mangiare niuna cosa. —

Oh, e’ c’è quanto sale in questa novella! Hammi in-