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368 predica vigesimaottava


Doh! Elli è talvolta ch’io mi ritrovo solo solo, e vienmi voglia ancora ancora di fare le più bella risa,1 che se niuno fusse con meco, sarebbe una maraviglia. Io trovo che se niuno ha quistione niuna, ellino capitano a me, dicendomi: — doh, frate Bernardino, io vi prego per l’amor di Dio, che voi mi facciate una grazia: egli è quistione fra tale persona e tale, e potreste operare molto bene, mettendogli in concordia. — Bene, dico io: che vuoi tu che io facci? — Vorrei che voi mandaste per lui. — Ma io non ho famigli e non ho birri da farcelo venire, e forse non vorrà fare altro che a suo modo. Doh, questa non è cosa da me! Un altro verrà che âra quistione colla moglie, dicendomi; — per l’amor di Dio fatemi che questo fatto s’aconci fra me e lei. — Un altro:2 — io ho ad avere denari dal tale: elli mi strazia, elli si fa beffe di me, tienmi il mio in forza, e io stento. — Bene, che vuoi tu ch’io ne facci? Io non so’ nè podestà nè capitano; e non so’ de’ Signori, nè uffiziale di Mercanzia, ch’io te li possa fare rendere, se tu gli hai ad avere. Simile, se il figliuolo è cacciato dal padre, egli viene a me: se ’l padre è maltrattato dal figliuolo, elli capita a me. Se la moglie è stata cacciata dal marito, ella capita a me. Se la donna si fugge dal marito, el marito viene a me. Se uno ha infirmità, elli ricorre a me: se uno ha alcuna tribulazione, elli capita a me, e per certo io sento di voi le più nuove cantafole3 ch’io abbi sentito in niuno luogo. E verranno talvolta a me tali che mi vorâno dire in tutto una frasca, e cominciarannosi di lònga mille miglia. Che pure uno

  1. Il Cod. Pal., le più belle risate.
  2. Negli altri Codd.: Un altro dirà ec.
  3. Il sol Cod. Pal., cantafavole.