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predica vigesimaottava |
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vai. Sai che vuol dire questo mio dire? Ècci niuno che tenga sparvieri? A che cognosci tu dove egli va lo sparviere? A’ sonagli. Così fa Idio a noi: l’anima ben disposta sempre s’ingegna di volare in alto, e la criatura vana sempre si porrà a volare basso basso, non volendo levare in alto il suo pensiero. Ma quelli che il levano1 in alto, pur saranno tirati al basso da la sensualità e anco da necessità. Che volse dire Pavolo quando disse: Vanitati subiecta est creatura non volens? — La criatura è suggetta a la vanità, o voglia ella o no; — cioè è soggetta a questa bassezza de la necessità del corpo? A che? A sputare, a tossire, a purgare e votare il corpo: tutte so’ necessarie queste cose, e conviensi che altri sia suggietto a tanta viltà per la natura nostra tanto bassa. Benchè da la parte dentro ci sia quelle cose che so’ d’altra ragione che queste basse, per le quali noi ci veniamo a salvare, la speranza è quella che ci fa vivare in Dio; chè noi speriamo sempre nella misericordia sua. Adunque, ti conviene considerare a ciò che tu hai a fare, di pigliare prima il meglio che il bene, e prima l’ottimo che il meglio e che ’l bene. Doh, io te ne darò le ragioni, l’alturità e gli essempli. Or fa’ questa ragione, che sia bene, meglio e ottimo: prepone l’ottimo al meglio, e ’l meglio al bene, come io t’ho detto. In noi che siamo vivi si è anima e corpo. l’anima che vede questo nostro corpo vile e basso2, non può stare in tanta bassezza, sugetta a tanta viltà: sempre disidera d’andare a l’altezza donde essa è venuta, e ’l corpo la tiene. E pure si conviene ch’una volta si partano! Ora
- ↑ Negli altri Codd., levaranno.
- ↑ Negli altri Codd., infermo, vile e basso.