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358 predica vigesimasettima


Sicondo intelletto è morale. Non ci dico se non solo due parole, di coloro che si pongono più peso che non possono portare. Questi so’ Nicolaiti.

Passiamo al terzo.

Terzo intelletto è spirituale; e questo anco il puoi intèndare per volersi pónare più peso, che e’ non può portare: come sarà talvolta uno che non sa lèggiare, e vorrà imparare a lèggiare con questa intenzione, che quando elli saparà lèggiare, elli vorrà confessare, o vero vorrà predicare; e quando elli cominciarà a imparare, elli sarà vechio. Questo se gli può dire, nicolaito spirituale. Simile, anco de la donna, la quale usa e pratica e confidasi con uno uomo spirituale; e per la tanta usanza viene poi a cascare per non sapersi tenere: anco so’ Nicolaiti. (Simile, di molti che usano con persone riligiose, e loro so’ secolari, e verranno in tanta dimestichezza, che verranno a dire, e poi anco a’ fatti, di molto male: anco so’ costoro Nicolaiti).1 Oh, quanti lacciuoli ci so’ in questo mondo, che tutti so’ stati tesi dal dimonio per pigliare queste anime, le quali rimangono prese spesso spesso per lo non sapersi guardare come dovarebono! Quante cose ci so’ a dicere e a facere, che non si dicono e non si fanno! Doh, póvaretti, non vi voliate rifidare in voi medesimi! Pigliate consiglio da chi è sperto delle cose del mondo, e guidati secondo il loro consiglio, e capitarai bene.

Coglie insieme tutto il mio dire di stamane: Doce me facere voluntatem tuam, quia Deus meus es tu. Dove ti posi tre parti principali, dove si può cognoscere la volontà di Dio, la quale doviamo seguitare. Prima, la

  1. Le parole tra parentesi mancano per error di copia al solo nostro Testo. Così non molti versi dopo.