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predica vigesimasettima |
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noi faremo senza nettarla, e dipoi poi e noi faremo senza cògliarla. E col nome di Iesu benedetto cominciai con uno bocone di cicerbita, e messamela in boca cominciai a masticarla. Mastica, mastica, ella non poteva andare giù. Non potendola gollare1, io dissi: oltre, cominciamo a bere uno sorso d’aqua. Mieffe! l’aqua se n’andava giù; e la cicerbita rimaneva in boca. In tutto, io bebbi parechi sorsi d’aqua con uno bocone di cicerbita, e non la potei gollare. Sai che ti voglio dire? Con uno bocone di cicerbita io levai via ogni tentazione; chè certamente io cognosco che quella era tentazione. Questa che è seguitata poi, è stata elezione, non tentazione. Oh, quanto si vuole bilanciare, prima che altri seguiti quelle volontà che talvolta riescono molto gattive, e paiono cotanto buone!2 Inde disse Bernardo: Non semper credendum est bonae voluntati: — Non si vuole credere ogni volta a la buona volontà, no. — O e’ santi antichi, come al tempo de’ santi padri, come facevano ellino? Pure vivevano d’erbe. — Io ti rispondo: Distingue tempora; et concordabis scripturas: — Distingue i tempi. — Sai che cosa facero i Santi, che tu non le poresti3 far tu? — O santo Francesco come fece, che digiunò quaranta dì, che non mangiò mai? — Potello far lui, nol potrei far io. E dicoti ch’io nol vo’ far già, io; e non vorrei che Iddio me ne desse la voglia. Così ti dico di santo Pietro: non sai tu che elli andò su per l’aqua, come si va in su per la terra? Non mi ci mettarei già io! Adunque, non voler fare quello
- ↑ In signif. di ingoiare, inghiottire, non registrasi dai vocabolaristi (Z).
- ↑ Il predetto Racc. ha qui il suo termine.
- ↑ Negli altri Codd., non la potresti; ma qui tuttavia c’è sempre difetto di lezione.