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allora potiamo e doviamo seguire la volontà sua, però che elli non si può andare e aquistare vita eterna calzato e vestito. Altro si vuole che suono di terza a volere mangiare! Doh! Io vorrei insegnare come voi vi potete godere e salvarvi! Nemo invitus bene agit: — Niuno fa bene per forza. — Che vuol dire volontà? Vuol dire che la cosa che tu fai, sia volontaria: io non dico volontà rìa; anco dico che la cosa che tu fai, che in sè è virtù, che ella sia fatta volentieri. L’alturità tu l’hai a xvj cap. di santo Matteo: Qui vult venire post me, abneget semetipsum, et tollat crucem suam et sequatur me1: — Chi vuole venire doppo me, tòlla la sua croce e seguitimi. — Sai che vuol dire? Dice che tu tòlla la tua croce, cioè la virtù de la pazienzia ne le avversità, e che tu seguiti le virtù, salendo di virtù in virtù, a poco a poco, nè mai l’abandoni, ma sempre le seguiti. Non vedi tu che chi volesse salire in su la sommità della Torre2, si conviene che vi vada a scalone a scalone, e non può fare che non vi duri fatiga, e se cominciasse e non seguitasse, mai non v’anderebbe? Così se fusse presso che da capo, volendo tornare in giù, elli ne può venire senza durar fatiga niuna a gittarsene3, e ârassi perduta tutta la fatiga durata. Sai come fa Iddio in verso di noi? Elli accetta la cosa come tu ti disponi. Sei tu disposto a volere andare in questa virtù? — Sì. — Subito l’accetta4, come tu rimetti il piè dentro. Simile del vizio: se tu fussi salito in sulla Torre, o presso che da capo, per le virtù che tu hai seguitate, e elli ti ve-

  1. Si quis vidi post me venire, ec. È il vers. 24 del detto Cap.
  2. La torre, cioè, bellissima del palazzo pubblico, detta del Mangia.
  3. Gli altri Codd., a gittarsene giù.
  4. Negli altri Codd., l’ha accettata.