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predica vigesimasettima |
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zione, però che naturalmente quella guiera è più atta a andare in giù, che in su; ma per la virtù del balestro va in sue. Simile dico del corpo nostro e dell’anima. Quando la mattina tu ti desti e corri alla predica, è l’anima che manda la carne in su per forza de la sua virtù, chè la carne di sua natura sempre va in giù. L’anima va in su e così vorebbe tirare il corpo, e ’l corpo ch’è grave, vorebbe sempre stare in giù, sicchè l’uno va a contrario dell’altro. Caro concupiscit adversus spiritum: spiritus autem adversus carnem:1 — La carne è sempre contraria allo spirito, e lo spirito contra a la carne. — Sempre è stata questa contrarietà fra l’uno e l’altro o nella virtù o nel vizio. Adunque, se l’anima sarà virtuosa, non mancando ne le sue virtù farà abituare il corpo nelle buone operazioni. Doh,2 elli mi viene a memoria uno essemplo a nostro proposito d’uno, il quale aveva presa una buona usanza. Elli fu uno il quale aveva costumato e costumava di dire l’ufizio suo; io non t’affermo però donde si fusse. E uno dì avendo avute molte faccende, dimenticò di dire compieta. La sera costui se ne va al letto come era usato. Egli sta una ora, sta due; costui non s’adormenta: sta tre ore, anco non si può adormentare. Egli comincia a pensare: — o che vorebbe dir questo? Questo non mi suole adivenire. — E così pensando aveva grande meraviglia, chè soleva come giogneva al letto, subito a èssare adormentato. In tutto, pensando e ripensando, elli si ricorda come elli non aveva detta compieta. Subito elli si leva su, e disse compieta;
- ↑ Epistola di san Paolo ad Galatas, cap. quinto, vers. 17.
- ↑ Questo che segue è il diciottesimo dei Racc. san Bernard., editi da Zambrini, pagg. 43-45.