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utile a l’anima. Siconda, che tu domandi con fede. Terza, >jt che V orazione sia perseverante. Della prima hai vedute ^ sette parole; Ad quem^ quis clamety cur^ quomodo, quando^ quid^ linde. A chi si die orare, dissiti: a Dio, a Cristo in • quanto uomo,’ e a la Vergine Maria con tutta la corte; del Paradiso. La siconda parola quis: chi è quello che die domandare. Dissi che l’uomo giusto die domandare* * però che Iddio non ode se non i giusti, i quali giusti. impetrano grazia, fa lo’ acquistare meriti, e so" testimoni al mondo. Terza parola dissi, cur; perchè si domandano < le grazie: per avere beni spirituali, e per avere de* beni - corporali, e per avere de’ beni temporali. La quarta pa- rola, quomodo^ el modo de l’orare: dissi che si die orare k col cuore, colla boca e coll’operazione. La quinta, quando: ’) dove li dissi che a ogni tempo si vorrebbe orare, ma f’ meglio è la mattina: l’altra, perchè è più atto tempo ^ • l’altra, perchè è più spica’^ dall’uopera, che in altro tempo. La sesta parola, quid, quello che si die doman- dare: puoi domandare il vivere, cheta osservi i cornali- damenti di Dio, e anco la volontà buona e che duri, tj l’ultima, unde.^ donde questa grazia viene; da lo intei- letto, da lo effetto e da la voce. Conchiudendo: ciò che do manda rete al mio Padre nel mio nome, vi sarà dato; J avendo qui la grazia, e ultimamente la gloria in saecula \ saeculoriim., amen.

  • Errano gJi altri Codd., leggendo Jesti in vece di nomo.
  • Gli altri Codd. leggono: Iddìo non è se non de’ giusti,

3 Nel Testo, spicha, e certo per spicciato. 11 Cod. Pai cosi legge; ^ meglio è la mattina, perchè è ordinato V uf-fizio la. mattina: V altra, il perchè è più spichato dall’opera, che in ninno altro tempo. Ma pur que- sta lezione non è correttissima: è bensi manifesto che il Santo intese dire, i che l’orar la mattina meglio è per due ragioni: l’una, perchè è più atto ’ tempo; l’altra, perchè ciascuno è più libero di faccende, che non in altre ) ore del giorno.