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314 | predica vigesimasesta |
Iesu: Domine, si vis, potes me mundare1: — Signore mio, se tu vuoi, tu mi puoi mondare. — E però quando tu hai una infermità nel corpo, domanda a Dio che ti libari2 da essa infirmità, se è il meglio dell’anima tua.
Del terzo bene anco n’aviamo bisogno, cioè del bene temporale, come sono de le cose del mondo, le quali sono date all’uomo per sostentare la vita sua; le quali cose doviamo domandare con discrezione, come tu hai nel paternoster: Panem nostrum quotidianum da nohis hodie: — Signore, dacci del pane ogni dì; — e potiamolo chiedare per noi, pe’ nostri figliuoli, per li parenti e per li amici. E hai veduto perchè si díe domandare grazia a Dio, e i beni che elli ci dà per lo priego nostro: beni spirituali, corporali e temporali. Ad quem quiscìamet, cur.
Quarto, quomodo, il modo, in che modo si debba orare. Per tre vie sta la orazione nostra:
Prima coi cuore, corde.
Siconda co la boca, ore.
Terzo coll’operazioni, opere.
Corde e ore et opere.
Nulla non può valere l’orazione, se ella non viene dal cuore. Se tu orarai co la boca e non col cuore, tu sarai una camara d’ignoranzia. E però fa’ che venga dal cuore prima, e poi puoi dire co la boca e col cuore.
Sicondo, se tu ori solo co la boca, non ti varrà nulla. Doh, io li voglio dire quello che intervenne a uno nostro frate. Uno nostro frate orava co la boca solamente, non avendo il cuore a niuna cosa che elli dicesse; unde che orando a questo modo, egli gli aparve uno capo di cane che menava la boca come faceva lui, significando