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304 | predica vigesimasesta |
Siconda. — Che la cosa che tu adomandi, tu la domandi con fede, e che ella sia utile all’anima tua. E se tu non ârai fede, mai non ârai grazia da Dio. Omnia opera eius in fide:1 — Ogni operazione vuole èssare con fede. — La terza cosa che díe avere l’orazione si vuole che sia perseverante. Prima dico che sia con salute d’anima, siconda con fede, e terza perseverante. E questa tua perseveranza sia che poi che tu adimandi la grazia oggi, e elli non te la dà, domandala domane; e se esso non te la dà domane, e tu l’altro; e così fa’ che perseveri tutto l’anno, tanto che elli te la dìa; e se tu terrai questo modo nel tuo domandare a Dio, cioè cosa salutifera, con fede e perseveranza, tiene che tu ârai qualunque grazia tu adomandara’ a Dio.
La prima parte dico, che chi domanda debba domandare cosa utile. Noi parliamo oggi della orazione, e viene molto bene a proposito, però che stamane voi cominciate a fare i vostri bossoli. Voi avete a fare stamane cantar la messa quassù, nella sala del Consiglio; e dovete fare orazione a Dio, per modo che passi per queste tre vie, cioè sia a salute d’anima e con fede e perseverante, però che ’l nostro prego non si distende a uno solo, ma a tutta la città.2
Adunque, poniamo uno fondamento, il quale il dice il nostro Alisandro magno3, insignandoci a orare in una nostra adomanda, quando noi la facciamo a Dio; e dicelo
- ↑ Salmo xxxij, vers 4.
- ↑ Negli altri Codd., ma a utile di tutta la città.
- ↑ Così chiama anche altre volte Alessandro d’Ales.