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Non so’ fatti come so’ le vostre galline, che non hanno torti gli unghioni, nè ’l becco. 0 queste fanno dell’uova pur assai! Sai che vuol dire el rettore? Fa dell’uova assai e buone, e ’l ruttore non usa altro che rubbare, i divorare, scannare.’ se fai così, ella va di tangari una. j Sicondo veleno è indiscreto crédare, cioè crédare o | poco o troppo,’ che talvolta gli sarà detto e’ modi che si tengono in una città e in una terra dove egli è uffì- ziale, corno se di sodomie, di biastemmie, di giochi e di molto male; e elli il tóca e noi vuole crédare. E anco talvolta gli verrà alle mani uno pesce grosso, el quale àrà a dare a uno póvaretto, e vorallo tenere a piato per non darglieli, dicendo: — io non t’ ho a dare nulla. — O rettore del diavolo, che vedi e tochi che questo pó- varetto ha avere, e vuoi crédare alle parole di colui che può più di lui. Così d’una vedovella e de’pupilli che hanno a avere, e tu il vedi e conosci e ’l toechi con mano, ‘ che così è; e tu, per compiacere a colui che può più, I non fai che sia pagato il póvaretto che stentale a que- sto modo perisce la giustizia. 0 rettore, doh! fa’ che tu? vogli aitare la ragione, e non ti fidare de’ tuoi uffiziali; J vogli vedere e udire ogni cosa tu. Vedi che dice, 5 Rectorem te, dice te, non dice il tuo giudice, nè il tuo \ cavaliere. Non dice la tua moglie, non dice il tuo figliuo- lo, non dice tua famiglia. Nè anco dice di colui che ti sif- fìla ’ nell’orecchia con sue sottigliezze. Doh, non ti las- sare insampognare ®, o rettore,* vogli vedere e sapere ciò che si fa nella tua corte; chè ho udito che so’stati tali uffiziali, che non s’ impacciano de lo uffizio che eglino hanno a

  • Negli altri Codd., s uffoìa o sufola.

^ Negli altri Codd., scomimgnare\ lezione che deve credersi errata.