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predica vigesimaquinta | 291 |
Primo, è nigrigenzia. — Sicondo, ignoranzia — Terzo, arroganzia. — Quarto, tiepidezza.
Or vediamole per ordine, e sarà fine.
Primo veleno è tirannia, chè andarà alcuna volta uno uffiziale che si riputarà d’èssare uno grande pataffio; et egli è sbudellatore e uno tiranno. E però dice: rectorem. Eli so’ talvolta di questi uffiziali, di quelli che si chiamano tir-anni: di quelli so’ che so’ tira-mesi: tali so’ tira-settimana: tali so’ tira-giorni: tali so’ tira-mattina: tali so’ tira-sera: anco so’ de’ tira-merenda: alcuni ne so’, che sono tira-a-ore. Sai chi è il tira-anno? E colui che tira una volta l’anno. El tira-mese è peggiore, che tira una volta il mese. El tira-settimana anco è peggiore, che tira ogni settimana una volta. El tira-giorno anco è peggiore che ogni giorno graffia e tira. El tira-mane anco è peggiore, che ogni mattina che fa l’uffizio, sempre tira. Così fa il tira-sera. Ma che diremo del tira-a-ore? Potiamo dire che sempre tira e fura e sbudella chi gli viene alle mani. E vuoi èssare chiamato rectorem? Non ti sta bene questo nome chè tu non se’ verace rettore. Egli si può cavare quella E di prima, e penarvi una A e quello sarà il tuo nome, che dirà ractorem, coll’unghioni a rastrello. Volete cognósciare questi che non meritano l’uffizio? Or guardate lo’ a l’onghie: se lo’ trovate l’onghie, come ha il nibbio o come l’astore così aroncinate, coloro so’ quelli ufficiali affamati, da’ quali vi dovete guardare, che non li mandiate mai a uffizio. Così anco li ponete mente, che non abbino la boca torta in giù, sapete, come hanno molti uccelli ei becco torto, che non beiono acqua. Se li vedete il becco a quel modo, sapiate che elli non beie mai acqua, ma strappano la pelle e beiono il sangue. Questi cotali ucelli fanno poche uova.