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290 predica vigesimaquinta


di dietro. In questo si cognosce le condizioni di coloro che giudicano la terra. O uffiziale, se tu vuoi bene giudicare, cava el marcio e rimarrà il buono. O donne, non sapete voi come fate quando voi nettate el grano? Voi il crivellate prima, e poi ne cavate il gioglio e la terra e quell’altre, come voi vi sapete; e poi el mandate al molino; e poi che elli è ritornata la soma, anco ne cavate la sembola, e fate che rimane la farina netta e pura più che voi potete, e di quella fate poi el pane. Così vi vo’ dire: che voi nettiate il granello de’ buoni, e’ gattivi consigli gittateli via. Se fate ch’el granello sia puro, non potrà èssare se non buono pane. Io ti voglio mostrare otto verità gentili, come si vede nello Ecclesiastico al xxxij cap.: Rectorem te posuerunt? Noli extolli. Esto in illis quasi unus ex illis:1 curam illorum habe. Rectorem te posuerunt? dice: Rettore t’hanno posto? Non ti volere levare in superbia; sia in loro come uno di loro, e abbi cura di loro. Rectorem te posuerunt? Noli extolli. Queste so’ tre. Esto in illis; due: e hai cinque; sicut unus; questo è uno: hai sei; ex illis; e hai sette: curam illorum habe; e hai otto. E t’hanno posto rettore, podestà, uffiziale? Sai che fa’? Sta giù, non insuperbire, non alzare il capo, ma fa’ che tu sia fra loro, come uno di loro, come uno di loro medesimi, e abbine cura. E però io ti voglio mostrare stamane otto ragioni di veleno. Pigliale a quatro a quatro.

Primo veleno è tirannia. — Sicondo è indiscreto crédare. — Terzo è simonia. — Quarto è superbia. All’altre quatro.

  1. Nella Vulgata, ex ipsis.