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284 | predica vigesimaquinta |
chi giocava, si rimanesse di quello e d’ogni suo mal fare. Tu dici: — oh, si gioca in segreto! — Io ti domando se tu ha’ memoria di quello che io ti dissi. Io so’ bene ch’io non t’ho detto che tu arda e’ tavolieri, e poi giochi; so’ io ch’io ti dissi, che tu ti rimanesse del gioco, che non n’è boccone di buono; e perchè non te ne venisse voglia, che tu ardesse e’ tavolieri e l’altre cose che ti davano cagione di giocare. Simile, ti dissi di questo nome di Iesu, che tu il tenesse in ogni luogo della tua casa, che tu gli facesse reverenzia, e che tu il ricordassi spesso con buona fede in ogni tua operazione. O lèngua serpentina, che dici: — che tanti Iesu! Che bisogna in ogni luogo questo Iesu! E dici: — io ho la buona volontà senza tanti nomi. — Dici che hai la buona volontà e hai la fede buona! Hai tu a mente ch’io te l’ho detto, e io e degli altri, che a buona fede si mangia il lupo la pecora? Io ti dico, che se tu non hai fede ferma in Iesu, o vuoi in Cristo o in Cristo Iesu o in Iesu Cristo, o in Cristo Iddio, tu capitarai male. E colui che diceva, o dice, che questo era male; guardate pure che bene egli v’ha insegnato a fare. Oimè, ch’i’ vi vedo più cascati in far male, che voi fuste mai! Ma ben voglio dire così: perchè non v’ha levate le divisioni, colui che v’ha levate le divozioni? Perchè non v’ha messi in qualche buona via, come v’ha messi a pericolo? Oh, io non mi ci so’ anco partito!
Sicondo, dissi che era affectuosus lupinus in consilio. Doh! io mi credo, che voi dovareste molto considerare prima che voi allarghiate la mano al lupino, e pure nol fate. E credo, che voi séte uno sangue molto dolce. E perchè io vi cognosco di questa condizione, che tosto vi partite e tosto ritornate da una cosa medesima; e vedendovi ora in tante divisioni, e in tante malevoglienze, in tanti