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un altro dica male di te, e colui di colui. Oh, quanto | mi pare che la cosa vada male, quando l’amore si parte | da r uno cittadino a l’altro! Oimè, non fate! Che se ì voi dite male di voi medesimi, pensate che dovaranno | far gli altri! Così se voi fate male fra voi, che vi do- varanno fare gli altri? Amatevi insieme, dico, e farete bene: credete a me. 1 Quarta: fraudolentus mercator in foro, Oh, questo non J sì usa già a Siena, sai! Quando i mercatanti fanno la ’i loro mercanzia, o vendendola con mercato fraudolente; sai, di chi vende più a termine che a contanti l’altro c fa col mal peso ^ V altro proffera la cosa altromenti che ella non è; proffera la cosa buona, et eli’ è gatti va;; proffera la cosa schietta e fresca, et ella è maculata e ^ vedila e stantìa. Per questo manca la giustizia, e non i: ve d avedete. Et ha’ ne otto. A l’altre quatro. La prima: lusor in publico. Egli so’ di quelli che mi > dicono, che si giucca in segreto, e dicono maggior pec- cato, e che si fa peggio che a giuocare pubblicamente. Io dico che questi cotali peccano gravissimamente: ma, . ma, ma non sia veruno che mi dica, che io mi credo i che ’l peccato del gioco che si fa palese, sia cagione di: molto male. Doh! io odo che voi avete fatto un grande ’ onore a la natività di Cristo; e voglio vi dire uno bello? vanto, (ihe di quante città io so’ stato, io non ho udito che niuno sia tanto tornato a dietro, quanto ho udito di voi. La cagione perchè sia stato, io mi credo che sia solo per lo essere stato detratto di me, e di chi ha pre- dicato contra a me. Nè anco non fui mai in terra ninna a predicare, dove io fussi più detratto che in questa terra in prediche. Oltre: io so’ ora venuto qua; chi vuol dir

  • In questo passo la lezione è cosi scorretta in tutti Codd.