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XVII.

Qui in questa presente1 predica si tratta de’ reggimenti e delli stati, e con quanta giustizia debba règgiare chi ha offizio.2

Diliges proximum tuum sicut te ipsum (Iterum ubi supra). — Ama il prossimo tuo come te medesimo. — Noi parlammo ieri dell’amore vivente e concordante, il quale díe èssare infra l’uno e l’altro; e Cappelluccio3 maladetto non volse che a pieno si predicasse, come noi avevamo principiato; ma a usura gli starà; chè tutta questa settimana, coll’aiuto di Iesu benedetto, noi predicaremo di ciò. Adunque, per continuare4 la materia principiata, la quale truovo tanto utile e necessaria, quanta materia ch’io vi potesse dire.5 Imperò che questo è difetto grandissimo, nel quale tutti siete cascati; e questa malizia che voi avete in voi, vuole essere medicata nel luogo suo. Se uno il quale avesse male nella spalla, e’ fusse medicato nel calcagno,6 non andarebbe bene; o vuoi, se avesse mal nel capo e fussegli medicata la spalla;

  1. Per errore il Testo ha, precedente.
  2. È la settima delle Prediche pubblicate dal Milanesi, ed ha il titolo: De’ reggimenti, e come si díe règgiare con giustizia.
  3. Così anche altrove chiama il Diavolo, a cui fa colpa della pioggia che impedì il fine della predica precedente.
  4. Errano gli altri Codd. leggendo, quale per confermarvi, e quale confinarvi.
  5. Costrutto irregolare, conforme in tutti i Codd. e nella stampa.
  6. Gli altri Codd., ne le calcagna.