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taffìo i, solo per denari, facendolo avere talvolta una badìa o uno vescovado. E questi so’ quelli che dicono peggio che gli altri, e so’ i primi a dirne male. Simile voglio dire delle monache, che ’l primo che dice male delle monache, si è colui che ce le mette, e’ loro parenti proprii. Oh, non dico de’ frati per ora, chè non è sola- mente uno che ne dichi bene! Chi mormora delle monache? Pure chi ve le mette. 0 perchè ve le metti? Or bene. Doh! basti di questo cupidus sacerdos in tempio. Sicondo: falsus index in consistono. 0, quando egli è in consistono uno falso giudice, egli può fare quanto male! Sai perchè? Perchè egli sa ogni male e ogni mo- do di farlo. Oh! io ho ante tante querimonie in molti luoghi, che ho udito che mai questione che sia incomin- ciata, non si mette a fine; nè questioni, nè piati. Oh se voi sapeste quanto Iddio l’ha per male! E che viene a dire questo piatire? Nulla, se non spende, spende: dà r una sentenzia ^; asegna termine, accusa la contumacia; prolònga tempo; assegna la copia e il termine: nego isto: proho. Intanto fornisce il tempo dell’ufìziale, e vassi con Dio; e non si finisce la questione, che era già finita. E conviensi poi cominciare a l’altro ufiziale che entra; e non è fatto nulla, se non ispèndare chi ha la ragione e chi ha ’l torto ^ Or togli la terza. Terzo: detractor in secreto. 0 che mala bestia è il de- trattore! Io ve ne parlai l’altro dì. Elli non è cosa che tanto sia stirpativa della giustizia, quanto è il detrattore della giustizia in secreto: che uno dica male di colui, e

  • Ironicamente, un gran pezzo grosso.

2 Gli altri Codd.: Dalli una sentenzia. 3 II Cod. Sen. 6: e non è fatto nulla se non ispendare’. chi ha la ragione, ha il torto.