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predica vigesimaquinta 279


il dito al lato al grosso anco il ponghi sul patarnostro, e vedrete che parranno due. Or provate un poco, testè, che io vi vega un poco. E sai che significa? — Oh cotesto è troppo piccolino, non è buono —1. Significa che quello che è magiore signoreggia il minore, perchè può meno. Così gli pare, quando ha fatto una cosa, gli paiono due. Così, se parla una cosa o bene o male, gli paiono due. Sai come fa anco costui? Hai udito quando uno parla una parola forte, e di riscontra pare che si ridica anche quella medesima parola? Sai, come forse interviene a me nel mio predicare; che mentre che io dico una parola, ella rimbomba costà in quelli palagi, e paiono due. Come fa colà in sulla piazza nostra, che se parli una parola forte, subito t’è risposto colà di rincontra, spezialmente quando non è levato il sole. Se tu vuoi vedere se io dico il vero, chi fusse in su quello pulpito della pietra2, ogni voce pare due; e più si riporta prima che si levi il sole, che poi. Se tu dirai: Antonio; egli ti risponde Antonio: parti due ed è una. Così pare a costui, che uno gli pare due, perchè non è in lui giustizia. E vedi che interviene più quando non è levato il sole, che poi appena si pare. Quia ortus est sol iustitiae, Christus Deus noster. El sole della giustizia è Cristo nostro Signore, il quale fa giudicare a drittura, che quello che è uno, non fa parere altro che uno, e quello che è due, fa parere due. Sai, chi non ha in sè la vera giustizia, è compagno di quello del moscone, ch’io dissi doppo

  1. Dice a una donna che faceva la prova col suo rosario.
  2. «Era presso la porta principale del palazzo del Potestà, un pulpito o aringhiera di marmo, da cui il banditore pubblico proclamava le sentenze, o gridava i bandi e le leggi.» Cosi il Milanesi; ma giova l’avvertire che il Potestà risedeva in quel lato del Palazzo della Signoria, dove sorge la bellissima Torre, detta del Mangia.