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272 predica vigesimaquinta

più a giógnere dove tu debbi andare? Chè tali so’ che vanno cercando le più nuove patrarchie1 che tu vedessi mai. Va’ per la via dritta, non t’andare ravollendo. Non ti pare che tel ditti la natura, che se uno fa bene, non gli sia renduto bene? Certo sì. Così, se uno fa male, gli sia fatto male?

Doh!2 Io ti voglio dire uno essemplo che fu nella corte del re di Francia, ovvero del re di Spania. Elli aveva una scimia e uno orso, e tenevasegli per diletto. Avenne che avendo la scimia i figliuoli, l’orso amazzò uno scimiuolo e mangiosselo. La scimia vedendo che questo l’era stato fatto, pareva che gridasse giustizia, andava quasi a ognuno di quelli della casa: ella si ravolleva ora in qua ora in là, d’intorno a chiunque ella vedeva3. E vedendo costei che ella non era intesa, uno di ella si sciolse, e andossene in quello luogo dove stava l’orso; che pareva che ella dicesse: poi che altri non fa giustizia del fallo di quest’orso, io ne la farò io stessa. In quello luogo dove stava l’orso, v’era di molto fieno. Questa scimia pigliava di questo fieno, e sì ragunò intorno intorno a quello orso: infine ella vi misse fuoco e arse l’orso, e fecine la giustizia lei stessa4. Vedi che le bestie s’ingegnano che la giustizia sia fatta, e rendere il merito sicondo l’operazione che altri fa. E qui vedi che la natura tel ditta.

Vediamo ora della Scrittura. La Scrittura tel canta molto bene, o tu che reggi. David profeta: Sacrificate

  1. Gli altri Codd., patarachie, per pataracchi; che qui equivale a imbrogli, menzogne, raggiri e simili.
  2. È il decimosettimo dei Racc. di S. Bernard., editi da F. Zambrini, pagg. 42-43.
  3. Il Cod. Pal. soggiunge, ella piangeva.
  4. ’Qui ha termine il detto Racconto.