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punizione, e a’ buoni premiazione; a’ giusti favore, e a rei terrore; a’ buoni pace, e a’ gattivi guerra. Impari sla- mane colui che vuole gli uffìzi per li quali si giudicano gli uomini del mondo. Adunque stamane noi faremo tre contemplazioni della giustizia. Primo: oggetto virtuoso, justitia. Secondo: atto amoroso, diligite. Terzo: offìzio grazioso qui iudicatis ter- ram. (E tu nou udirai predica e stroppiarai te e gli altri, e vorresti ch’ io affrettasse, per portartenelo cogli occhi: e io m’ affrettarò per romperti il capo colle parole. Non so come tu farai poi de’fatti, tu). * * — Or a casa. Al primo, virtuoso: lustitia. Considerate quello che vuole questa giustizia. La giustizia vuole èssare così fatta, che ciascuno abbi il debito suo. Tre cose c’ inducono a que- sta giustizia. Prima, c’induce la Natura;siconda, la]Scrit- tura; terza, la Grazia. Questo ho trovato nella natura dell’uomo: che V ha fatto che va dritto, significandogli che sempre abbi il rispetto a Dio. E per questo, Iddio r ha fatto che vada dritto. Non come ha fatti gli altri animali, fece l’uomo a sua similitudine. Ode David pro- feta, quello che disse di Dio: Rectus Deus noster^ et non est iniquitas in eo — Dritto è il nostro Iddio, e non è nis- suna iniquità in lui. — Bernardo, sopra Is Cantica, disse queste parole: — come è dritto Iddio, così fece dritto l’uomo — Vuoi cognósciare quello che va dritto? Impara questo volgare d’uno nostro amico: — va dritto e saldo e fatti beffe del mondo. — Non sai tu che colui che vu:de camminare bene, egli va per la via dritta? Ben vai. Non vedi che andando per la via torta, come colui che si va sbollendo e ravolJendo ora in qua ora in là, tu peni < Nuovo rimprovero a qualche disturbatore.

  • Quoniam recUis Dominus Deus noster ec. Salmo Ixxxxj, vers. 16.