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268 predica vigesimaquarta

Idio non poteva generare el figliuolo per modo che egli fusse mortale; e Maria non poteva generare se non mortale.

Quando Maria disse all’angiolo: ’ Fiat mihi secundum verbum tuum, subito a quel fiat, Idio disse fiat anco lui; e in uno stanti giònti insieme questi due fiat, fu fatto uno, Idio e uomo, e uomo e Idio; el quale è potente sopra tutte le potenzie che mai possono èssare.

Or cogli insieme. Tu hai stamane di Maria dodici splendori, i quali essa ha ricevuti da Dio per le tre grazie mandate in lei. La prima, splendiente, sicut sol: la siconda, oriente, oriens: la terza, tutta ardente, in mundo: sicut sol oriens in mundo. Vedesti nello primo splendore donde è discesa Maria: da quarantadue nobilissime criature delle più che mai producesse la natura: nobiltà. Nel sicondo che fu signoria, [vedesti la signoria di Maria essere signora]1 de’ cieli, del mondo, e de lo abisso, e di ciò che mai fu creato. Terzo splendore fu merito; dove vedesti che più furono i meriti di Maria, che di quante creature mai produsse la natura. Quarto splendore fu incomprensibilità; dove vedesti Idio in sè essere incomprensibile circa al principio increato, circa al mezzo infinito, circa al fine immortale; dove vedemmo non èssare potuto comprèndare, e sola Maria lo intese più che mai lo intendesse creatura del mondo o del cielo. Lo quinto fu sopra eccellenzia; dove vedesti solo Maria avere auta tanta escellenzia, che essa ricevette Iddio nel suo ventre, nè mai ne può èssare più2 che abbi figliuolo di Dio. Lo sesto: Idio diè il reame di tutto il mondo, come vera

  1. Le parole poste fra parentesi non si leggono nel nostro Testo, omesse per errore del menante.
  2. Il Cod. Pal., più una. Negli altri Codd. Sen, più niuna.