Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/271


predica vigesimaquarta 263

tendovi pervenire, n’avevano grandissimo desiderio. Ellino pensavano che pure a perfezione si doveva per la virtù e la clemenzia di Dio pervenire; e però aspettavano che ’l concetto di Dio dovesse venir e méttarsi in operazione. Adunque, aspettavano che si parturisse quella perfezione per avere il debito fine; che bene intendevano, che come ogni perfezione che Idio aveva fatta doveva ritornare in lui, e come da lui era venuto tal principio, a lui dovesse ritornare. Adunque, aspettavamo il parto, così la natura ispirituale, come il temporale. Ognuno aspettava; chè avendo Iddio fatto ogni cosa1 per aiuto dell’uomo, vide che tutte erano buone, e benedissele. Adunque, essendo state da lui fatte e create, e avendole benedette, pur dovevano qualche volta tornare tutte al loro principio. E videro che mai a tal fine non si poteva pervenire, se Idio non veniva in una femina a pigliare carne, la quale fusse vergine, e rimanesse vergine e lui fusse veramente uomo e Dio. E però disse David: Omnis consummationis vidi finem2

Per la superbia è stata tutta la differenzia delli spiriti che si ribellaro a Dio. Simile superbia fu quella d’Adamo; e quella di Maria fu tutta umiltà profundissima. Adunque, vedendo Dio Padre tanta umiltà in costei, e udendo i preghi delle creature, e pure una volta doveva venire il fine di condurre tutte le cose al suo perfetto fine; allora Iddio disse al Figliuolo: — và, figliuolo mio, e piglia carne in questa Vergine tanto umile, acciò che questo sia quello fine per lo quale diè seguitare tanta utilità all’umana natura. — Allora il Verbo discese in lei, e prese carne, sì che per lei si ven-

  1. Negli altri Codd., tutte le cose.
  2. Salmo CXVIII, vers. 96.