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234 | predica vigesimaterza |
diavolo, e tu con lui insieme, se tu l’assolvi. Sai come disse colui?1
Assòlvar non si può chi non si pente;
nè pentere e volere insieme puossi,
per la contrarietà2 che nol consente.
Non si può pèntare del peccato e volerlo fare a un’otta. Come tu vedi che queste due non possono stare insieme, così non possono stare insieme colpa e grazia in uno corpo: chi è in colpa è del diavolo, e chi è in grazia è di Dio. Come si può dunque èssare di Dio e del diavolo? Dell’uno si conviene che tu sia, o di Dio o del diavolo. Adunque, o tu che assolvi, guarda quello che tu fai; chè con tutto che tu dica: egli è pure detto nel Vangelio per bocca di Dio (Matteo a xviij cap.): Quodcumque ligaveritis super terram (clave non errante, s’intende) erit ligatum et in coelis; et quodcumque solveritis super terram, erit solutum et in coelis3: — Colui che sarà sciolto da voi, sacerdoti, in terra, sarà sciolto ancora in cielo; — io dico se lo sciogli con verità; e se tu lo sciogli, e non lo puoi sciògliare, io ti dico ch’egli non è sciolto; ma tu e lui insieme andate a casa del diavolo.
Quanti mali nascono per queste parti! Chè chi è di questi partigiani pessimi, usarà talvolta cotali malizie per crésciare la sua parte, che dirà a uno: — io voglio che tu venga da la mia parte. — Oltre; io so’ contento. — Oh, io voglio che tu mel giuri! — E farallo giurare. O
- ↑ Che è il divino Poeta, al c. xxvij dell’Inferno.
- ↑ Gli altri Codd., e così i testi della divina Commedia, per la contradizion ec.
- ↑ Ecco il passo, secondo la Volgata: Amen dico vobis, quaecumque alligaveritis super terram, erunt ligata et in coelo; et quaecumque solveritis super terram, erunt soluta et in coelo.