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PEEDICA VIGESIMATERZA 233 è in dispetto d’ una de le parti: e quando quello de la parte contraria vede che è mondata a suo contradio, se è guelfo, egli vede tagliare così la buccica, e poi dice:‘ — io ho tagliata la biscia. — Uno capo d’aglio, in luogo so’ stato, che chi l’avesse tagliato così a traverso, vi sarebbe stato tagliato a pezzi. 0 pazzarone! E1 pane, el vino e le frutta de la terra io so pure che non so’ nè guelfe nè ghibelline! Se tu vuoi dire che sia le parti in quello aglio o in quella pera, perchè non fai anco che tu faccia guelfo o ghibellino il pane e ’l vino, acciò che tu che fussi contrario, tu noi mangiasse e noi beiesse? Per certo, se io potessi, poi che tu fai guelfo o ghibel- lino r aglio e la pera e la pèsca, tu faresti anco il pane e ’l vino, acciò che tu morisse poi di fame. Oh quanta pazzia dimostrate, pazziconii® Terza conclusione. Tiene per fermo e per costante, che questo peccato de le parti è sì grande e sì grave, che non può mai èssare assoluto da ninna creatura sopra de la terra. 0 confessori, o voi che confessate e assol- vete, sapete che a casa calda, a casa calda ve n’andate s attacati l’uno all’altro? Io ti dico che tu non puoi as- solvere, se egli tiene queste parti; e se tu Tassolvi, elli non è assoluto. Vuoi assòlvarlo? Fa’ che prima tu facci che elli rinnieghi tutte le parzialità che elli ha tenute, e che mai più elli non le ^ tenga più; e poi Tassolve. Ma s’ elli non le rinniega, io ti dico che egli va a casa del ’ Gli altri Codd. e la staaipa; egli vede tagliare la buccia così av- volta, egli va e taglia quella buccia, e poi dice ec.

  • 11 Cod. Sen, 6, pazzaroni.

3 II Cod. Sen. 6, sap>piate che a casa calda ve andate ec. ^ Scritto, nolle.